L'uomo che scriveva la storia dei vinti
Pino Tosca, un militante a latere della cultura, della politica, della Storia.
Si interessava di svelare la storia non scritta dai vincitori, di riportare in superficie le verità seppellite che riguardavano i vinti.
Come i francesi della Vandea, come i briganti delle Due Sicilie.
Ristabilire la verità era per lui una missione e, da divulgatore quale era, coinvolgeva chi voleva stargli accanto a leggere, senza infingimenti, senza manipolazioni, la vera storia, quella scomoda, quella che la ragion di stato tende a sottacere.
Piacentino d'origine, sceglie di venire a risiedere a Modugno, il paese di sua madre.
In una Modugno sospesa dal boom industriale ed una resistenza contadina, provinciale, inizia a muovere i suoi primi passi in un inesistente tessuto culturale, imprimendo con inedite iniziative sociali e politiche, il suo marchio, che caratterizzerà tutto il suo lavoro di intellettuale fino alla sua prematura morte.
Di lui, oltre i ricordi di quanti lo sostennero e lo seguirono, resta una creatura culturale qual e' "TRADIZIONE E COMUNITA'", un crogiolo di esperienze umane che si confronta ancora oggi, a trent'anni dalla sua fondazione, con il presente, senza mai perdere di vista la storia, il passato, lo stabile ed immutabile sentimento nella fede cristiana.
Di questo si e' parlato, e non solo, nel chiostro di Palazzo Santacroce, in un pomeriggio afoso ed uggioso a tratti.
Ma ciò nonostante si e' ricordata l'opera e l'umanità di Pino Tosca nel racconto di Pierfranco Bruni e Maurizio Di Giovine, che ne hanno colto l'essenza.
Il Centro TRADIZIONE E COMUNITÀ, guidato oggi dai figli di Pino, Davide e Stefano, con diversi altri fedelissimi, come Gianvito Armenise, che proseguono quella tradizione di verità e di pace.
Qualche intervento, fuori tema, inutile, di cui si poteva fare a meno, avrebbe dato più spazio ai canti ed alle musiche che hanno seguito la storia di un impegno durato trent'anni.
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